giovedì 2 aprile 2009

Assignement 3 - Icare

Eccomi qua, come sempre in ritardo, a scrivere qualcosa sull' ultima conferenza tenuta dal Prof. Formiconi il 31 marzo, movimentata dalla partecipazione del gruppo di volontari "Mi illumino di immenso", a proposito dell'icare professato da Don Milani.
Premetto subito che internet è uno strumento straordinario e stupefacente, se uno si sofferma un attimo a pensare, ma io lo uso semplicemente come svago (giochi in rete) e come mezzo per "parlare" con i miei amici.Il problema è proprio questo, "parlare" e comunicare, da quel che ho capito. Oramai sono molti anni che esiste internet e questo ci permette di connetterci con tutte le persone del globo, quell'enorme massa di utenti internet capace di aiutarsi a vicenda e anche di condividere le proprie conoscenze per "evolvere", quella massa che ha compiuto tante meraviglie; ma il problema è che fra questa massa, come ha anche detto il professore, solo pochi, anzi pochissimi, sono persone capaci di comunicarci informazioni utili per noi, cioè persone intelligenti e capaci, il resto è tutta "gente",cioè persone sconosciute delle quali non mi importa assolutamente niente (sono un misantropo lo ammetto).Personalmente preferisco i rapporti vecchio stile, fatti di fisicità: io la persona con cui parlo la voglio vedere e sentire, e non attraverso uno schermo. Capisco l'utilità della rete e di comunicare, ma questa deve riguardare esclusivamente la vita pubblica (ad esempio per lavoro) e non quella privata ,che invece deve essere fatta di persone care che ti stiano vicine fisicamente.Ovviamente , come ho già detto prima, anche io sfrutto questi mezzi per comunicare, ma solo con persone che conosco di persona, che ho visto in faccia, perchè è un mezzo pratico e veloce; se parlo con qualche sconosciuto, sto bene attento a non dare troppa confidenza. A questo punto uno dice: "Vero! Mi sembra naturale!"... il problema è che oggigiorno molte persone preferiscono rimanere a casa comodamente sedute per parlare con "qualcuno", invece che uscire per "coltivare le connessioni" che sono alla base della tua vita e che sono anche quelle che si riveleranno utili quando avrai veramente bisogno! Poi questa idea di far parte di una rete, oramai l'ho accettata, ma non mi va giù tanto facilmente:non mi piace essere considerato uno tra i tanti, anche se purtroppo è così e bisogna accettarlo,e proprio per questo preferisco i rapporti d'affetto, sia familiari che extra, perchè per quelle persone te sei l'unico e non ti scambierebbero mai per un altro "nodo", perchè sanno che su di te possono contare e tu puoi contare su di loro. Non mi sento di continuare perchè penso di aver detto tutto, forse in maniera troppo critica... Alla prossima!

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