lunedì 22 giugno 2009

Iran e commenti

TEHERAN - Le autorità iraniane li avevano vietati. Ma i funerali di Neda, la ragazza uccisa domenica (c'è il video fatto con un cellulare della sua morte in internet) ci sono stati lo stesso. Grazie al tam-tam di Facebook i manifestanti si sono radunati (hanno creato anche un giornale online chiamato "Street"), anche se la polizia ha provveduto subito a disperderli. Ci sono stati 457 arresti e il fermo di 5 occidentali che sono stati accusati di essere i maggiori attivisti dei disordini di sabato scorso. Dal resto del mondo arrivano critiche e preoccupazione per le violenze e la mancanza di libertà di espressione, è certo che l'Iran non parteciperà alla riunione ministeriale del G8 che si terrà a Trieste dal 25 al 27 giugno perchè non ha risposto all'invito in tempo.
Nonostante le minacce a chi fosse sceso in piazza, un migliaio di manifestanti si sono ritrovati come previsto in piazza nel centro di Teheran.
Mir Hossein Moussavi, l'avversario sconfitto da Ahmadinejad alle ultime elezioni, invitando i suoi sostenitori alla commemorazione dei "martiri" degli scontri. Non c'è stato nessun gesto violento, ma solamente un corteo di candele nere con un nastro verde e fari delle auto accesi anche in pieno giorno per manifestare la propria solidarietà alle famiglie degli uccisi.
Prima che il corteo potesse prendere forma, la polizia anti-sommossa è intervenuta con lacrimogeni e manganellate, disperdendo i manifestanti.
La risposta degli Stati Uniti, dell'Unione Europea e anche della Russia è stata immediata. Tutti hanno rifiutato l'accusa di ingerenze, hanno manifestato preoccupazione per la perdita di libertà di stampa e per le violenze di cui sono vittime i manifestanti.
In questa breve cronaca, in cui ho cercato di riassumere ciò che è successo oggi in Iran, un fatto emerge molto significatamente a mio parere: la voglia di libertà.
Anche se solamente un migliaio ( sicuramente i manifestanti sarebbero stati molti di più se non ci fossero state minacce di repressioni da parte del governo iraniano), questo evento ci ha fatto capire che l'uomo anche se vive in condizioni di totalitarismo e di paura, come in questo caso, in lui rimane sempre la voglia di libertà e giustizia, pur essendo cosciente del fatto che ciò lo porterà a subire dolorose consenguenze, e nel peggiore dei casi addirittura a morire.
Questo fa onore agli iraniani che lottano giorno dopo giorno contro i sopprusi e le violenze che l'ayatollah compie quotidianamente per mantenere l'"ordine", ma già da questi Ahmadinejad penso stia capendo che qualcosa sta cambiando. Non è più tutto bello "ordinato" come vorrebbe.
Si sono fatte molte guerre in nome della libertà (alcune usavano questa scusa per nascondere le loro vere ragioni...), e tutte hanno portato alla morte di numerose persone che saranno ricordate come dei martiri, come lo è d'esempio Neda.
Questo è quello che cercano di fare oggi gli iraniani. Combattono per la libertà. Celebrano i propri martiri.
Magari non hanno tutti i torti le autorità iraniane a dare la colpa alle potenze occidentali, è chiaro che le nazioni occidentali sono viste da questa gente come degli esempi per quanto riguarda le libertà sociali, magari in altri ambiti sono si trovano in completo disaccordo, come è naturale che sia.
La strada è lunga e molto sanguinosa purtroppo, come ci ha insegnato la storia...
Inoltre, un punto su cui vale la pena di perdere due parole, visto che poi stiamo facendo il corso di informatica, è il fenomeno di Facebook o della rete in generale.
Anche in questo caso la rete è riuscita a riunire molte persone con le stesse volontà e questo ha portato a ciò che vi ho appena raccontato. Strabiliante!
Le possibilità ci sono, basta saperle sfruttare...
E' a questo che serve la rete.
Non per mettere tutta quella roba spazzatura che purtroppo circola anche più velocemente di questi alti valori...
So che ho detto cose risapute, ma sentivo il bisogno di scriverle, giusto per fare un po' di ordine nella mia testa.
Scusate!! Ciao!!


Nessun commento:

Posta un commento